UNRAE ribadisce la necessità di politiche strutturali per un più rapido rinnovo del vetusto parco circolante Italiano
A Gennaio cala ancora il mercato dei veicoli commerciali, dopo i due segni “meno” di Novembre e Dicembre, che avevano comunque permesso di chiudere il 2019 in territorio positivo (+3,5% a 188.276 unità, ancora sotto le 194.000 del 2017).
Secondo le stime elaborate e diffuse dal Centro Studi e Statistiche UNRAE, infatti, a Gennaio 2020 il mercato degli autocarri con ptt fino a 3,5t registra 13.223 immatricolazioni, in flessione del 2,3% rispetto alle 13.541 unità di Gennaio 2019, quando il mercato chiuse in negativo.
“In un contesto globale di grande incertezza economica e politica, a cui si aggiunge la recente crisi di coronavirus, il cui impatto è al momento ancora incerto – afferma Michele Crisci, Presidente dell’UNRAE, l’Associazione delle Case automobilistiche estere – pesano certamente sul depresso mercato dei veicoli commerciali, come pure sulla domanda dei veicoli industriali, la fragilità della ripresa economica e l’accentuata instabilità politica tutte Italiane.”
“Tutto ciò in un anno di per sé già molto sfidante per il comparto dei veicoli commerciali – continua Crisci – per l’entrata in vigore dei nuovi, ambiziosi obiettivi Europei di CO2, mentre il vetusto parco circolante Italiano, circa la metà del quale ante Euro 4 ossia con più di 14 anni di età, continua a invecchiare, con effetti negativi su salute e sicurezza dei cittadini”.
“UNRAE – conclude il Presidente – ribadisce l’urgenza di politiche nazionali integrate, sia dal lato della domanda sia dal lato dell’offerta, che si accompagnino al credito d’imposta, misura annuale da rendere strutturale, per favorire un programmato e più rapido svecchiamento del parco circolante, come noto tra i più vecchi in Europa. A tal fine UNRAE ha già avanzato, nelle opportune sedi istituzionali, alcune proposte. Una tra queste, ispirata all’inclusione delle fasce più deboli nella transizione a una mobilità sostenibile, prevede incentivi anche per l’acquisto di veicoli usati Euro 5 o 6, con contestuale rottamazione dei veicoli più vecchi e inquinanti”.
Da un’analisi del dettaglio della struttura del mercato nell’intero 2019 (con dati ancora suscettibili di leggeri aggiustamenti nei prossimi due mesi, a causa dei ritardi di immatricolazione), registrano variazioni positive tutti i canali di vendita. La migliore performance è quella registrata dal noleggio che, con 55.305 veicoli, cresce del 6,0%, recuperando circa un punto di quota di mercato rispetto al 2018, attestandosi al 29,4%. Nell’ambito del noleggio, ottimo è il risultato del breve termine che cresce del 41%, al 4,8% di rappresentatività, a fronte del calo dell’1,8% del lungo termine, al 22,0% di quota. Buoni i risultati delle società che, incrementando i propri volumi del 3,4%, in linea con il mercato totale, a 92.000 autocarri, mantengono la quota dello scorso anno (48,9%). Delle società, si registra l’incremento a doppia cifra delle autoimmatricolazioni (+13%) a circa 10.300 veicoli In linea con il 2018 le vendite a privati (+0,3%), che registrano quasi 41.000 vendite e archiviano una quota del 21,7%.
Sul fronte delle alimentazioni, il diesel è l’unica motorizzazione a subire una, seppur lieve (-0,3%) flessione, con una conseguente riduzione di rappresentatività, che nel 2019 si attesta all’88,4%, contro il 91,8% del 2018. Sale di quasi 2 punti di quota il benzina che con 9.255 unità aumenta i proprio volumi del 67% rispetto al 2018. Ottimi i risultati in termini di volumi anche per le ibride (+204% con 1.332 veicoli contro i 438 del 2018) e per le elettriche (+61% con 1.039 unità). Guadagnano quota anche il metano (al 3,3%) e il GPL (al 2,0%) grazie agli incrementi del 27% e del 16%, rispettivamente.
Nel 2019 infine, le emissioni di CO2, nel mercato dei veicoli con ppt maggiore di 3,5t sono state pari a 159,1 g/km, in aumento dell’1,2% rispetto ai 157,3 del 2018.
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