A Gennaio cade il mercato Europeo delle autovetture, con un -7,4% rispetto a Gennaio 2019, che era a sua volta calato di quasi il 5% rispetto a 12 mesi prima. Il risultato segue il boom di Dicembre quando un grosso impegno da parte di Case e reti distributive aveva evitato di chiudere l’intero anno in rosso.
Secondo i dati diffusi oggi dall’ACEA, l’Associazione dei Costruttori Europei, a Gennaio le immatricolazioni di autovetture nuove nell’Europa dei 27+EFTA+UK sono state pari a 1.135.116 unità, una diminuzione del 7,4% rispetto alle 1.226.202 dello stesso mese del 2019.
Dall’analisi dei risultati del mese per paese, si ricava un diffuso calo delle vendite, con tutti i mercati principali, eccetto il Belgio, in negativo.
Il focus sui 5 Major Markets evidenzia una contrazione della domanda, di intensità diversa da paese a paese, che va dal -5,9% dell’Italia (sorretta dal noleggio) al -13% della Francia (fortemente sostenuta dalle autoimmatricolazioni a Dicembre). Tra questi due estremi sono la Germania (-7,3%), il Regno Unito (-7,3%) e la Spagna (-7,6%), accomunati dal forte calo dei privati. Comune a tutti i Major Markets è l’aumento a tripla cifra delle immatricolazioni di autovetture elettriche pure e plug-in.
“Paga pegno il mercato Europeo delle autovetture dopo lo sprint finale di Dicembre – commenta Andrea Cardinali, Direttore Generale dell’UNRAE, l’Associazione delle Case automobilistiche estere – iniziando male un anno assai sfidante per il settore automotive, a causa dell’entrata in vigore delle stringenti normative Europee in tema di emissioni, e ora anche dei problemi causati dal coronavirus sulle catene di fornitura globali”.
“Per il raggiungimento degli obiettivi europei di CO2, le Case Auto hanno in corso degli sforzi di investimento senza precedenti – molti miliardi di Euro l’anno da svariati anni – che si protrarranno ancora a lungo, orientati in tutte le direzioni che le moderne tecnologie consentono”.
“In particolare – nell’immediato – giocano un ruolo chiave le vetture elettrificate, che devono raggiungere in tutti i mercati europei una penetrazione molto significativa: l’offerta oggi esiste ed è sempre più ampia e varia, ma la domanda di queste vetture con la spina stenta a decollare anche per la carenza di infrastrutture di ricarica pubbliche”.
“L’Italia, da questo punto di vista – continua Cardinali – soffre un ritardo molto penalizzante: a fine 2019 era in posizione n. 19 nel ranking Europeo in base al numero di punti di ricarica di veicoli elettrici per 100 chilometri, solo 0,9 contro 3,4 nella media EU, ma in particolare 36 nei Paesi Bassi, 14,5 in Norvegia, 6,6 nel Regno Unito e 6,3 in Germania, per fare alcuni esempi. Per non dire della mancanza di punti di ricarica sulla rete autostradale, che rischia di confinare la mobilità elettrica in ambito esclusivamente urbano”.
“Questo clamoroso ritardo si riflette innanzitutto nella bassissima penetrazione delle vetture elettriche pure e ibride plug-in: solo lo 0,9% contro il 3,0% della media Europea nel 2019”.
“Il guizzo di Gennaio in Italia (2,1% la quota di elettriche pure e ibride plug-in) accompagnato dal quasi raddoppio delle ibride pure, giunte al 9,2% di quota, va confrontato – prosegue Cardinali – con il dato, molto più alto, degli altri Major Markets (Germania 6,5%, Regno Unito 5,9%, Francia 11.0%, Spagna 3,6%) e rischia peraltro di arenarsi contro un precoce esaurimento dei fondi per l’Ecobonus, essenziali per sostenere la transizione e largamente insufficienti come già denunciato da UNRAE in tutte le sedi istituzionali”.
“UNRAE – conclude Cardinali – ritiene quindi urgente l’adozione di politiche integrate a supporto dello sviluppo massivo di infrastrutture di ricarica per i motori elettrici e, nel recepimento della Direttiva DAFI, per altre tecnologie come ad esempio l'idrogeno, che potrà svolgere anch'esso un ruolo strategico nei prossimi anni. A tal fine, è auspicabile proseguire, celermente ed efficacemente, il lavoro del tavolo sulle infrastrutture presso il Ministero dello Sviluppo Economico che si è riunito ieri per la prima volta”.
Germania – Inizio d’anno con il freno a mano (come previsto), con Gennaio al -7,3%
Flettono in Gennaio le vendite in Germania. Le 246.300 immatricolazioni segnano, infatti, un calo del 7,3% rispetto al livello registrato nello stesso periodo dello scorso anno. Le vendite Tedesche non sono esenti dal generalizzato segno negativo, ricordando che c’è stato un giorno lavorativo in meno rispetto allo stesso mese dell’anno precedente. Tuttavia, il livello di immatricolazioni nuove rimane il terzo più alto dal 2000. A Gennaio i privati rallentano del 12%, attestandosi al 31,6% di quota di mercato, mentre le persone giuridiche subiscono una contrazione del 5,1% a 168.412 autovetture, al 68,4% di quota. Le auto a benzina immatricolate a Gennaio sono 126.806, circa il 51,5% di quota, in contrazione del 17% rispetto a Gennaio del 2019, mentre il diesel con 80.257 immatricolazioni archivia un 32,6% di quota, con una contrazione del 12% rispetto al 2019. Le alimentazioni alternative volano sul mercato. Le autovetture ibride (+103%), con 30.805 unità, salgono al 12,5% di quota. Di queste, 8.639 sono ibride plug-in, che, con un balzo del 308%, toccano la quota di mercato del 3,5%. Le auto elettriche pure (+61%), con 7.492 autovetture, salgono al 3,0% di quota. L’associazione degli importatori VDIK prevede che il mercato Tedesco diminuirà del 7% a 3,35 milioni di veicoli nel 2020.
Francia – Pessimo inizio di 2020: mercato giù del 13% a Gennaio
Dopo l’ottima prestazione di Dicembre, il mercato dell’auto nuova Francese inizia il 2020 con un rallentamento e chiude il mese di Gennaio con 134.229 immatricolazioni (-13%), presumibilmente a causa dell’incertezza che pesa sui consumatori e dell’adeguamento alle rigorose nuove normative sul fronte delle emissioni. Nell’analisi per alimentazione è da segnalare il calo del diesel sceso al 31,7% dal 34,2% di quota del 2019, mentre le vendite di auto a benzina sono scese al 48,7% di quota (-9,3 p.p.). Le autovetture elettriche pure, con 10.952 unità, toccano l’8,2% di quota mentre le ibride con 15.247 immatricolazioni salgono all’ 11,4% di quota.
Tra queste, 3.734 sono le immatricolazioni di ibride plug-in, che con un aumento del 226%, conquistano la quota di mercato del 2,8%. Da un’analisi per carrozzeria, si evince, infine, che i fuoristrada sono stabili al 38% di quota rispetto a 12 mesi prima, mentre le berline salgono al 53% rispetto al 50% raggiunto a Gennaio 2019.
Spagna – Dopo 4 mesi di crescita, l’anno comincia con un calo del 7,6% a Gennaio
Dopo il -4,8% registrato nel 2019, il mercato Spagnolo dell’auto accusa l’incertezza e la confusione che si sta generando tra gli acquirenti e gli operatori a causa delle prospettive economiche negative e dell’entrata in vigore delle nuove rigorose norme sulle emissioni. Infatti, il risultato di Gennaio interrompe il trend positivo iniziato quattro mesi prima. Le vendite nel mese di Gennaio sono state infatti pari a 86.443 unità e hanno registrato un calo del 7,6% rispetto alle 93.538 del 2019. Flette il canale delle vendite a privati che perde il 14% rispetto a Gennaio 2019 con 40.551 unità (proseguendo la tendenza negativa che, a esclusione di Settembre 2019, dura ormai da 16 mesi). Il calo riguarda anche le immatricolazioni del noleggio (-12%) con 13.107 autovetture mentre le società (+4,5%) con 32.785 unità rappresentano l’unico canale che mostra miglioramenti. Analizzando il mercato per alimentazione, risalta la crescita a tripla cifra sia delle elettriche pure (+173% a 1.619 unità e una quota dell’1,9%) sia delle ibride plug-in (+188% a 1.454 unità e una quota dell’1,7%).
Regno Unito – Il mercato cala a Gennaio del 7,3%, per l’effetto Brexit e Johnson
Dopo un 2019 in flessione del 2,4%, prosegue nel 2020 il calo delle vendite di automobili nuove nel Regno Unito. Gennaio si apre con un calo del 7,3% con 149.279 vendite contro le 161.013 di Gennaio dello scorso anno, ben lontane dal Gennaio 2017 che aveva registrato volumi record (174.564 unità). Le preoccupazioni sull’industria automobilistica nazionale e sull’economia in generale nel post Brexit si riflettono sul mercato Inglese, mentre il governo Johnson annuncia di anticipare al 2035 la messa al bando delle auto diesel e benzina, puntando alle zero emissioni entro il 2050. La domanda dei privati crolla (-14% a 61.717 unità), per il noleggio la flessione è modesta (-2,2% a 84.618 registrazioni con un aumento di quota di 3 p.p. rispetto al 2019 al 56,7%), mentre le società (+4,2%) sono in controtendenza. Sul fronte delle alimentazioni, nel mese di Gennaio il diesel segna il 34esimo mese di declino (-36% sul 2019 a 29.605 autovetture, con una quota scesa sotto al 20% dal 28,7% del 2019, tornando come registrazioni al 2000). La riduzione delle auto a benzina è consistente (-9,5%), con 91.836 auto, con una quota scesa al 61,5%. In controtendenza le autovetture con alimentazione alternativa, che a Gennaio raggiungono la quota di mercato dell’11,9% (la più alta mai registrata). Le auto elettriche pure, con 4.054 immatricolazioni, segnano un +204% sul 2019 al 2,7% di quota, mentre le ibride plug-in crescono del 111% a 4.788 unità e una quota del 3,2%.
Roma, 18 febbraio 2020
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