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L’anno 2019 si apre con una nuova rilevante flessione del mercato delle autovetture che – secondo quanto diffuso oggi dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti - con 164.864 unità vendute esprime un calo del 7,6% rispetto alle 178.326 del gennaio 2018, periodo che a sua volta segnò un leggero incremento delle vendite (+3,7%) e fu caratterizzato da forti azioni promozionali delle Case e delle loro Reti di vendita e dal ricorso alle autoimmatricolazioni. I segnali di una nuova contrazione delle vendite erano già prevedibili e di questo la filiera automotive aveva già informato da tempo il Governo che, ad ulteriore inasprimento della situazione, ha deciso di inserire il sistema bonus-malus a partire da marzo, creando comunque disorientamento e attesa tra i potenziali acquirenti di questo primo bimestre dell’anno.
“Guardando alle prospettive di medio termine, considerando che gli effetti del bonus-malus non sono ad oggi prevedibili – afferma Michele Crisci, Presidente dell’UNRAE, l’Associazione delle Case automobilistiche estere – secondo le ultime stime del nostro Centro Studi e Statistiche, elaborate incrociando i driver economici e settoriali in uno scenario macroeconomico rivisto al ribasso, il deciso rallentamento della domanda interna peserà anche sugli acquisti di autovetture ed il mercato nel 2019 proseguirà su un trend di ridimensionamento, come anticipato ed in linea con quanto osservato nel 2018”. “L’anno – prosegue Crisci - dovrebbe chiudersi in ulteriore flessione dell’1,1% a 1.888.500 unità, oltre 21.000 in meno delle 1.910.000 del 2018. Il contesto economico in peggioramento contrasterà con lo stimolo che negli auspici del Governo dovrebbe venire dal bonus previsto per le vetture fino a 70 g/km di CO2. L’effetto del bonus-malus dovrebbe essere più di sostituzione che di vendite aggiuntive, data la crescente incertezza generale e considerati gli effetti negativi, anche psicologici, su tutti i potenziali clienti di vetture a più alti consumi. Gli impatti sul mercato comunque saranno tutti da verificare”.
Alle condizioni attuali, nel biennio successivo il mercato auto potrà tornare in territorio positivo ma con incrementi marginali intorno all’1% e mantenendo comunque le immatricolazioni di autovetture di poco sopra 1.900.000 unità, rispettivamente 1.910.000 nel 2020 e 1.928.000 nel 2021.
Il quadro delineato dalle vendite nel mese di gennaio, conferma l’urgenza di un rinnovo accelerato del parco circolante, ma le norme attualmente non sembrano tenerne conto, vista anche l’esclusione delle vetture più anziane, rispondenti alla Direttiva Euro 0, dalla possibilità di rottamazione per usufruire del bonus.
I dati, inoltre, continuano a confermare il drastico calo del diesel, che perde quasi 1/3 dei volumi nel mese di gennaio, e lo spostamento verso altre motorizzazioni, per i noti attacchi e demonizzazioni nei confronti di questa alimentazione. In particolare, alcune delle vetture diesel immatricolate in Italia sembrano trovare nuovi canali di destinazione e l’analisi delle esportazioni per Paese di destinazione conferma come la Bulgaria sia diventato il 1° Paese come canale di sbocco delle vetture provenienti dall’Italia, con oltre 100.000 unità nei primi 9 mesi del 2018, il 30% del totale delle nostre esportazioni e in aumento del 5,4% rispetto allo stesso periodo 2017, come emerge dalla tabella sottostante. In tale Paese, infatti, è molto fiorente il mercato dell’usato, in particolare di autovetture diesel.
Le maggiori difficoltà di collocamento delle auto a gasolio emergono anche dall’analisi dello stock di autoimmatricolazioni che a fine ottobre ammontava a circa 156.500 unità (dato ad oggi consolidato), composto dal 69,6% da auto diesel.
Nella scomposizione delle vendite per motorizzazione, il diesel in gennaio evidenzia una flessione del 31,4% con oltre 30.000 vetture in meno immatricolate, scendendo al 41,1% di quota di mercato, oltre 14 punti in meno del gennaio 2018. Il tutto a vantaggio della benzina che diventa la motorizzazione più rappresentativa del mercato, raggiungendo il 45,1% del totale (+12,6 p.p.), incrementando i volumi del 27,8%. Anche le vetture ibride crescono del 17,8%, confrontandosi comunque con il +51% del gennaio 2018 e salendo al 5,1% del totale mercato (+1,1 p.p.), caratterizzate in parte da una fase di attesa dei clienti privati in vista dell’introduzione del bonus per le vetture fino a 70 g/km di CO2 a partire dal 1° marzo prossimo, mentre risultano sempre dinamici gli acquisti di noleggio e società.
Un certo rallentamento delle vendite sta interessando anche le vetture elettriche che segnano una crescita contenuta al +9,3% (allo 0,2% di quota), le principali beneficiarie del bonus. Il Gpl in gennaio segna una crescita dell’8,2%, salendo al 7,3% di quota, mentre il metano perde quasi la metà delle vendite, scendendo all’1% del mercato totale.
Dagli acquisti per canale di vendita emerge come le persone fisiche siano le uniche in positivo nel mese di gennaio, con un +3,7%, salendo di oltre 7 punti al 64,3% del totale. Forti cali a doppia cifra hanno interessato il noleggio (-17,8%), da un lato per effetto del confronto con lo stesso mese dello scorso anno nel quale sperimentarono una buona crescita a doppia cifra e dall’altro probabilmente per una certa attesa in vista della possibilità di usufruire del bonus dal 1° marzo. Le flessioni del breve e lungo termine sono allineate e pari al 20% e la quota complessiva del noleggio in gennaio perde 2,5 punti, fermandosi al 20,3% del totale. L’altra componente della domanda business, le società, segnano una contrazione del 29,7%, frutto del confronto con una forte accelerazione dello scorso anno, e scendono di quasi 5 punti, appena al 15,4% del totale mercato.
Sul fronte dei segmenti forti cali a doppia cifra interessano i segmenti medi (C e D) e l’alto di gamma (F), che cede il 42% delle vendite. Una flessione allineata a quella del mercato ha interessato il segmento E, mentre una lieve riduzione ha coinvolto le utilitarie che crescono in quota al 38,4% del totale. L’unico canale in crescita sono le city car, frutto anche del confronto con il gennaio 2018 in cui furono le uniche in contrazione; la loro quota recupera 2,3 punti, portandosi al 17,9%.
Forti contrazioni a doppia cifra in gennaio hanno interessato quasi tutte le carrozzerie, fatta eccezione per le monovolume grandi (+4,3%) ed i crossover (+6%) ed una flessione più contenuta per le berline, che superano il 50% di quota. I SUV nel complesso di fuoristrada e crossover in gennaio sfiorano il 41% di quota di mercato, quasi 4 punti in più dello stesso mese 2018. In contrazione la rappresentatività delle altre carrozzerie.
L’analisi per area geografica mostra una riduzione delle vendite a doppia cifra nel Nord Ovest del Paese che perde due punti, fermandosi al 30,4% del totale. Al top nel ranking sale il Nord Est con il 32,1% di quota, seppur in perdita di qualche decimo. In lieve calo le vendite dell’Italia centrale e meridionale, con un recupero di quota, mentre l’unica area in territorio positivo sono le isole.
Il trend delle emissioni medie di CO2 conferma un sostenuto incremento del 7% in gennaio a 120,8 g/km rispetto ai 112,9 del gennaio 2018.
L’analisi di gennaio si conclude con 377.787 passaggi di proprietà al lordo delle minivolture (i trasferimenti temporanei a nome di un operatore in attesa della rivendita a cliente), che segnano un calo del 3,7% rispetto ai 392.268 del gennaio 2018.
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