Ma il mercato dovrà essere sostenuto con interventi strutturali per il rinnovo del parco
Il Centro Studi UNRAE, sulla base dei dati di immatricolazione forniti dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, ha effettuato una stima del mercato dei veicoli rimorchiati per il mese di gennaio 2021 verso gennaio 2020:
Rimorchi e semirimorchi con massa totale a terra superiore alle 3,5 t:
+ 15,2% (1.222 unità immatricolate verso 1.061)
“Il mercato dei rimorchiati – commenta Paolo A. Starace, Presidente della Sezione Veicoli Industriali di UNRAE – presenta una volatilità elevata, legata alla disponibilità di fondi per investimenti nel comparto. E’ pertanto difficile prevedere quale potrà essere il risultato per il 2021, ma siamo certi che la messa a disposizione di risorse mirate al rinnovo del parco contro rottamazione, potrà giocare un ruolo fondamentale per togliere dalle strade i mezzi che non dispongono degli ultimi e più avanzati dispositivi di sicurezza e che non sono in grado di dialogare, a causa della loro obsolescenza, con il veicolo trainante”.
“Ripetiamo ormai da tempo – continua Starace – la necessità di dedicare una maggiore attenzione ai veicoli rimorchiati, tenendo presente che oltre il 90% dell’immatricolato è ormai costituito da semirimorchi, in funzione della loro maggiore elasticità di impiego. Su tali veicoli si è concentrata la ricerca dei Costruttori, relativa non solo alle dotazioni di sicurezza, ma anche all’architettura dei mezzi, per diminuirne il peso e migliorarne le caratteristiche aerodinamiche, contribuendo così alla riduzione dei consumi.
Attenzione analoga andrebbe poi posta, per le stesse ragioni, agli allestimenti che necessitano di fonti autonome di energia per poter funzionare anche a veicolo fermo.
In questo senso UNRAE, insieme con altri stakeholder del settore, sostiene la necessità di un dialogo immediato con la Pubblica Amministrazione per rivedere le norme tecniche e di circolazione che a tutt’oggi ostacolano l’adozione in Italia, anche solo in via sperimentale, di soluzioni ormai collaudate e impiegate regolarmente negli altri Paesi europei”.
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