Per il rilancio del Paese necessari anche interventi strutturali per il trasporto su strada
Gli effetti della pandemia si fanno sentire anche sul mese di Maggio che cede 1/3 dei volumi venduti rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.
Gli 11.948 autocarri con ptt fino a 3,5t immatricolati, secondo le stime elaborate e diffuse dal Centro Studi e Statistiche UNRAE, si confrontano con le 17.808 unità di Maggio 2019 e segnano un calo del 32,9%, che fa seguito alla flessione del 71% di Marzo e del 90% di Aprile.
I primi 5 mesi si chiudono con 46.260 immatricolazioni, in flessione del 41,8% rispetto alle 79.443 del gennaio-maggio dello scorso anno, privandosi di oltre 33.000 veicoli.
“In un contesto in cui si affronta il rilancio del Paese – afferma Michele Crisci, Presidente dell’UNRAE, l’Associazione delle Case automobilistiche estere – il trasporto su strada, che ha ancora una volta dimostrato durante il periodo più difficile del lockdown il suo ruolo strategico, merita di essere tenuto in urgente considerazione dal governo per il lancio di misure di carattere strutturale – tra cui l’aumento del credito d’imposta dal 6% al 12% e la costituzione di un fondo straordinario che incentivi l’acquisto di veicoli nuovi a fronte di rottamazione di quelli ante Euro 5 (il 68,9% del parco), come da noi già proposto in varie sedi, con l’obiettivo di accelerare il rinnovo del vetusto parco circolante di veicoli commerciali, pericoloso per l’ambiente e la salute dei cittadini”.
“Non meno importanti – conclude Crisci – gli impatti positivi di queste proposte in termini di tutela della stabilità occupazionale e di ripresa degli investimenti, con ritorno economico per l’Erario”.
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