Ma l’esaurimento dei fondi, se non congruamente rifinanziato, rischia di riportare in depressione il settore con ripercussioni sull’intera economia
Scarica allegato: 01 Comunicato Stampa UNRAE_Settembre 2020_5f76070e9717a.pdf
L’andamento del mercato nello scorso mese di settembre, dopo le notizie negative dei mesi precedenti, ha registrato il primo incoraggiante segnale di ripresa. I dati positivi del mese, con un aumento del 9,5%, sono però all’inverso anche indicativi di quanto potrebbe verificarsi nei prossimi mesi se il Governo decidesse di fermare il volano rappresentato dagli incentivi, permettendo il riaccendersi di una crisi che, dal settore dell’auto, si potrebbe diffondere in buona parte dell’economia nazionale.
“I dati sulle immatricolazioni del mese di settembre, finalmente positivi, equivalgono a una cartina di tornasole che conferma l’efficacia della politica degli incentivi come strumento necessario per superare una crisi di mercato straordinaria”, ha commentato Michele Crisci Presidente dell’UNRAE, l’Associazione delle Case automobilistiche estere. “L’UNRAE – ha aggiunto - si è adoperata in tutti i modi per far comprendere che l’eccezionalità della situazione economica indotta dalla pandemia andava affrontata con misure straordinarie. Gli incentivi al mercato dell’auto varati dal Governo stanno fornendo quella necessaria boccata di ossigeno per superare una fase estremamente negativa, che purtroppo non è e non sarà di breve durata. Togliere l’ossigeno quando la fase acuta non è terminata, equivale a riaccendere la crisi e così rendere vani gli sforzi economici che lo Stato e le stesse Case automobilistiche hanno fatto per sostenere il mercato, finora con risultati confortanti”.
I dati del mercato del mese di settembre, diffusi oggi dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, indicano 156.132 vetture immatricolate rispetto alle 142.532 dello stesso mese 2019 (+9,5%). Le immatricolazioni nei primi nove mesi dell’anno raggiungono le 966.017 unità, oltre 500.000 auto perse rispetto a 1.468.237 del gennaio-settembre dello scorso anno, segnando un calo del 34,2%.
UNRAE rileva, inoltre, il rischio di un rapido esaurirsi delle risorse destinate agli incentivi soprattutto per la parte più consistente del mercato: sono già finite quelle della fascia 91-110 g/Km e, probabilmente a metà ottobre, termineranno anche quelle a beneficio della fascia 61-90 g/Km.
“Demandare il problema della prosecuzione degli incentivi alla prossima Legge di Bilancio, le cui norme entreranno in vigore a partire dal 1° gennaio 2021 – sottolinea Crisci - significa creare un pericoloso buco di alcuni mesi, che porterebbe il mercato a una depressione certa, per superare la quale potrebbero non essere più sufficienti le risorse assegnate dal bilancio dello Stato del 2021”.
“Un mancato rifinanziamento agli incentivi danneggerebbe il mercato e sarebbe un clamoroso errore strategico da parte del nostro Paese - conclude Crisci. Per comprenderlo basta evidenziare come, confrontando i dati di oggi con quelli del settembre 2019, la crescita dell'immatricolato dei veicoli rientranti nella diverse fasce incentivate, inclusa la 91-110 g/Km, abbia comportato una diminuzione consistente pari all’11% delle emissioni complessive di CO2.
Da sottolineare, infine, che le vendite aggiuntive per i soli privati hanno generato un incasso per lo Stato di oltre 100 milioni di € di IVA, più che ripagando per esempio solo il valore degli incentivi nella fascia 91-110”.
Resta fortemente negativa la performance del dato mobile, con un -25% rispetto ai 12 mesi precedenti.
L’analisi della struttura del mercato conferma, fra gli utilizzatori, l’ottima performance dei privati che stanno rispondendo positivamente agli stimoli derivanti dagli incentivi. In settembre la crescita è del 25% con un incremento di quota di oltre 8 punti, al 68,6%. I primi 9 mesi si mantengono in forte calo del 27,4%, al 62,3% del totale mercato. Altalenante l’andamento del noleggio che, in settembre, torna a registrare un segno positivo (+5,8%, al 17,4% di quota di mercato). In crescita entrambe le componenti: il breve termine nel mese segna un +14,4%, il lungo termine un incremento del 5% per la spinta delle Captive, di diretta emanazione delle Case auto, a fronte di una contrazione delle principali società Top di noleggio a lungo termine. Nei 9 mesi cumulati la perdita del noleggio si attesta sul 40% e la quota di mercato si contrae di 2,3 punti, al 22,7% del totale. Un ulteriore forte calo in settembre interessa le società (-29,1%), con una rappresentatività che scende di quasi 8 punti al 13,9%, per la contrazione del 35,8% delle autoimmatricolazioni e dell’8,6% delle altre società. Nei 9 mesi la perdita in volume è del 46,6% e la quota di mercato si ferma al 14,5% (-3,4 p.p.).
Sotto il profilo delle alimentazioni, emerge il forte calo in settembre degli acquisti di vetture a benzina (-19,1%) che scendono al 32,8% del totale, praticamente quasi la stessa rappresentatività delle vetture diesel che, con un calo di appena il 3%, si posizionano al 32,3% di quota. Nei 9 mesi la flessione per entrambe le motorizzazioni è intorno al 40% e la rappresentatività per benzina è del 40% per il diesel di circa il 35%. Stabile in settembre il metano, mentre cresce dell’8,2% il Gpl (con una quota stabile al 7,6%). Crescite superiori al 200% in settembre interessano le vetture ibride, le plug in e le elettriche che raggiungono rispettivamente una quota del 20,6% per le ibride (+13,4 punti percentuali), dell’1,8% per le plug in e del 2,6% per le elettriche (entrambe triplicate rispetto al settembre 2019).
Gli incentivi influenzano soprattutto i segmenti di ingresso del mercato, con crescite a doppia cifra per le city car del segmento A (+15%) e le utilitarie (+23,3%) che raggiungono rispettivamente il 17,8% del totale mercato e il 38,1% di quota (+4,1 p.p.). In leggera flessione i segmenti C e D, mentre cali più accentuati interessano le superiori e alto di gamma.
Fra le carrozzerie, in crescita a doppia cifra le berline, i crossover, monovolume grandi e coupè, in leggero calo station wagon e fuoristrada, mentre flessioni accentuate coinvolgono tutti gli altri segmenti.
In crescita nel mese tutte le aree geografiche del nostro Paese, con il Nord Ovest al primo posto con il 30,5% di quota, mentre nei primi 9 mesi il podio spetta all’area Nord orientale che copre il 32,5% del totale mercato.
Come anticipato, la CO2 media delle nuove immatricolazioni subisce una sensibile flessione in settembre: -10,8% a 105,6 g/Km rispetto ai 118,4 del settembre 2019. Nel cumulato la CO2 si attesta a 110,8 g/Km (-7,4%).
A completare il quadro del mercato, i trasferimenti di proprietà di autovetture nel mese di settembre sono tornati a crescere (+7%) con 362.523 unità al lordo delle minivolture rispetto alle 338.957 del settembre 2019. Nei primi 9 mesi il mercato dell’usato perde un terzo dei volumi con 2.088.132 trasferimenti contro i 3.131.638 del gennaio-settembre dello scorso anno.
In allegato il comunicato stampa completo di grafici e tabelle
TAG: unrae, immatricolazioni, autovetture, mercato, Italia, vendite, settembre, 2020