Inizia con una contrazione anche il II trimestre del mercato dell’automobile europeo. Così come i primi mesi, infatti, aprile fa registrare un risultato negativo delle vendite di automobili nuove e perde circa 6.500 immatricolazioni rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.
Secondo l’ACEA, l’Associazione dei Costruttori europei, il mese di aprile nell’Europa dei 28+EFTA ha, infatti, archiviato 1.344.863 unità, in calo dello 0,5% rispetto a quanto registrato nel mese di aprile 2018, quando si immatricolarono 1.351.352 unità. Questi volumi portano il cumulato del primo quadrimestre a recuperare leggermente la flessione rispetto al trimestre appena concluso ma permane il segno negativo: -2,5% con 5.491.050 vetture, contro le 5.633.842 del gennaio-aprile 2018.
“I numeri di Aprile – afferma Andrea Cardinali, da poco nominato Direttore Generale dell’UNRAE, l’Associazione delle Case Automobilistiche estere - confermano il permanere di una certa difficoltà in Europa, soprattutto nei mercati britannico e spagnolo. Ma la situazione più difficile, nonostante il segno positivo nel mese, rimane quella italiana, con una flessione del 4,6% da inizio anno”. “Per giunta, nei primi 4 mesi del 2019 in Italia le emissioni di CO2 sono aumentate del 6,5%, e questo è effetto della campagna di demonizzazione sul diesel, che non risparmia - del tutto ingiustificatamente - nemmeno le modernissime motorizzazioni Euro 6”.
Mentre ci si accanisce sulle nuove immatricolazioni con misure penalizzanti, si trascura il vero malato: un parco circolante vetusto, insicuro ed inquinante. La sua età media, con la crisi del 2008, è passata da 7,5 a 10,9 anni - il valore più elevato fra i major markets dopo quello spagnolo - e il trend non si è più invertito. Con i ritmi attuali, per liberare le nostre strade dalle vetture ante Euro 4 servirebbero quasi 14 anni, e nel frattempo anche le Euro 5 saranno divenute archeologia industriale”.
“Come abbiamo ribadito pochi giorni fa a Verona in occasione di un incontro con la Stampa congiuntamente alle altre Associazioni della filiera, il rinnovo del parco circolante deve diventare una priorità nazionale: è indispensabile – conclude Cardinali - che il Governo prenda provvedimenti in un’ottica di neutralità tecnologica, ed è necessario farlo ora”.
Germania – Primo quadrimestre stabile (-0,2%), ad aprile flette l’alimentazione benzina
Il mese di aprile 2019 regge il confronto con il 2018, quando le vendite raggiunsero il livello più alto degli ultimi 9 anni. Le immatricolazioni di auto nuove in Germania, infatti, nel mese sono state 310.715, circa 3.400 in meno (-1,1%) rispetto allo scorso anno. Con 1.190.807 immatricolazioni, si chiude complessivamente in linea con lo scorso anno (-0,2%) un primo quadrimestre sostenuto dalle vendite di febbraio, a fronte della contrazione dei volumi registrata negli altri mesi. Da sottolineare, ad aprile, la flessione del 5,1% della benzina, (al 59,1% di quota nel mese e al 59,2% nei 4 mesi) e del diesel (-0,9%), per il quale va segnalata una riduzione di quota, sia in aprile (al 33,5%) che nel quadrimestre (al 33,2%). In aumento le vendite dell’elettrico (+50,4%) e dell’ibrido (+54,9%). In ultimo, ad aprile le immatricolazioni a persone giuridiche (-1,3%) sono state il 61,3% del totale, contro il 64,0% del primo quadrimestre.
Regno Unito – In aprile crolla di nuovo la domanda, primo quadrimestre scende a -2,7%
In aprile, calo significativo delle vendite di auto nuove nel Regno Unito che, con 161.064 immatricolazioni, perde il 4,1% rispetto alle 167.911 dello scorso anno. Il secondo volume più basso per aprile dal 2012. Calo che si consolida nel quadrimestre (-2,7%) con 862.100 immatricolazioni nel 2019 rispetto alle 886.400 del 2018. Continua il crollo del diesel che perde il 18,4% dei volumi nel quadrimestre e il 9,4% nel mese di aprile. Da evidenziare gli ottimi risultati delle alimentazioni alternative che guadagnano il 14,3% dei volumi e 0,9 p.p. rispetto ai primi quattro mesi dello scorso anno. Stessa sorte anche nel mese di aprile per le alimentazioni alternative che superano le 10.000 unità (+12,7%). Ad aprile si registrano tendenze diverse nei tre canali di vendita: performance negativa dei privati che chiudono con un -10,3%, positiva per le flotte (+2,9%) e crollo per le società, che perdono il 32,7% rispetto al 2018. Il calo dei privati è sintomatico di un mercato in contrazione.
Francia – Aprile a +0,4%, primo quadrimestre pressoché stabile (-0,4%)
Nonostante il giorno lavorativo in più, il mercato dell’auto in Francia nel mese di aprile ha fatto registrare 188.196 immatricolazioni di auto nuove, con un incremento di appena lo 0,4% rispetto alle 187.390 dello scorso anno. Questo risultato porta il primo quadrimestre in diminuzione dello 0,4% con 741.531 vendite complessive (dopo un mese di febbraio in aumento e un mese di marzo in declino). Prosegue il calo delle immatricolazioni di vetture con motorizzazione diesel, che nel primo quadrimestre hanno perso il 15,9% e oltre 6 punti percentuali di quota di mercato. A trarne vantaggio la benzina che, con 437.134 unità, arriva al 58,95% di rappresentatività. Nello stesso periodo, sono state immatricolate oltre 2.600 unità in più rispetto al 2018 per le autovetture ibride, attualmente al 4,9% di quota di mercato con 36.335 unità.
Spagna – Con la Settimana Santa mercato a +2,6% in aprile
Per la Spagna nel mese di aprile si registra un risultato positivo. Il mercato spagnolo delle autovetture ha fatto registrare un +2,6% grazie alle 119.417 vendite di auto nuove. Questo risultato è dettato anche dalla cadenza della Settimana Santa, nel 2019, nel mese di aprile, che ha influito sull’aumento del 27,1% del noleggio, che si mantiene ancora in territorio negativo nel cumulato dei primi 4 mesi. Preoccupa la flessione dei privati, calati del 17,3% nel mese e dell’11,1% nel primo quadrimestre, mentre le società hanno registrato una crescita: +13,3% ad aprile con 36.421 immatricolazioni di auto nuove (+3,8% nel cumulato). Il mercato spagnolo nel primo quadrimestre, infine, fa segnare un -4,5% con 436.328 vendite di auto nuove rispetto alle 456.749 del gennaio-aprile 2018. L’Associazione dei costruttori segnala che stanno aumentando le vetture con più di 15 anni di anzianità, con impatti negativi sul rinnovo del parco.
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