Il Centro Studi e Statistiche di UNRAE, l’Associazione delle Case estere, sulla base dei dati di immatricolazione forniti dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha elaborato una stima del mercato dei rimorchi e semirimorchi con massa totale a terra superiore a 3,5t che per il mese di ottobre 2020 denuncia un calo delle immatricolazioni di - 5,1% rispetto ad ottobre 2019 (1.080 unità immatricolate contro 1.138).
Questo andamento porta il dato consolidato dei primi dieci mesi dell’anno a -26,6% rispetto allo stesso periodo del 2019, con 8.981 unità immatricolate contro 12.231.
“Il mercato dei rimorchiati – osserva Paolo A. Starace, Presidente della Sezione Veicoli industriali di UNRAE – benché da un paio di anni manifesti una volatilità ancora maggiore di quello degli autoveicoli, ne ricalca lo stesso trend: dopo l’apparente recupero di agosto e settembre torna su valori in sostanziale caduta. Difficile prevedere che il 2020 chiuda con una perdita inferiore al 28/30% rispetto al 2019 ”.
“UNRAE sostiene da tempo la necessità di una indagine accurata sul parco dei veicoli rimorchiati immatricolati in Italia – ricorda Starace – al fine di individuare le misure più adeguate ad un suo concreto svecchiamento, non solo attraverso il sostegno finanziario o fiscale, ma anche attraverso disposizioni tecniche che ne promuovano un rinnovo mirato, ad esempio con l’adozione di controlli tecnici più frequenti e severi sul circolante”.
“Il settore dell’autotrasporto di merci – sottolinea Starace – soffre da tempo delle rigidità burocratiche, indotte dal mancato aggiornamento di norme tecniche importanti, oltre che dalla carenza di strutture e risorse adeguate.
L’imminente necessità di poter disporre di una catena logistica del freddo, per esempio, che consenta la distribuzione dei vaccini con le precauzioni e garanzie che questa attività essenziale richiederà, ripropone bruscamente gli annosi problemi legati ai tempi eccessivamente lunghi che occorrono per immatricolare veicoli speciali, allestiti per il trasporto di derrate in regime di temperatura controllata o di merci pericolose”.
“L’istituzione urgente di un Tavolo di lavoro, al quale partecipino anche i Costruttori, per individuare la soluzione più praticabile ai problemi che sorgeranno a breve – conclude Starace - dovrà essere una esperienza che non limiti i suoi effetti al superamento dell’emergenza, ma getti le basi per un cambio di approccio che sia inclusivo oltre che costruttivo.
Abbiamo l’impellente necessità di un contesto normativo, tecnico e amministrativo non solo in grado di gestire l’ordinaria amministrazione in tempi certi e con procedure coerenti alle necessità di Costruttori e trasportatori, ma pronto a raccogliere le sfide che ci attendono dando quindi la massima disponibilità a sperimentare soluzioni di trasporto innovative”.
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