L'Italia fanalino di coda in Europa nelle politiche green sulla mobilità. Senza incentivi la quota di ECV crolla all'8,4%, 5 punti in meno di un mese fa
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Anno nuovo, mercato vecchio. Non cambia la tendenza negativa del mercato dell’auto in Italia, e la dinamica discendente degli ultimi mesi del 2021 viene confermata anche a gennaio 2022. Con 107.814 unità immatricolate, il primo mese dell’anno mostra un calo delle vendite del 19,7%, pari a oltre 26 mila veicoli in meno rispetto a gennaio 2021, che aveva un giorno lavorativo in meno ma era supportato dagli incentivi governativi.
“Ci auguriamo che adesso, finalmente, il Governo riprenda in mano i dossier, come quello dell’automotive, che negli ultimi mesi sono stati completamente trascurati”, afferma il Presidente dell’UNRAE Michele Crisci.
L’elenco delle misure auspicate dall’UNRAE parte dalla necessità di “dare rapida attuazione ai piani previsti dal PNRR per le reti di infrastrutture dei veicoli elettrici, con un cronoprogramma puntuale su come investire le risorse stanziate”.
“E’ urgente, inoltre – aggiunge Crisci – portare avanti i progetti del Ministero dello sviluppo economico a sostegno dell'acquisto di veicoli a basse emissioni, per non bloccare il processo di elettrificazione nel nostro Paese. E, infine, allineare la fiscalità italiana dei veicoli aziendali a quella dei principali major market europei per rendere competitive le imprese italiane.
“Si tratta – sottolinea Crisci - di misure imprescindibili per supportare la transizione ecologica a vantaggio di aziende, lavoratori, consumatori e dell'intera collettività. Senza interventi, la transizione ecologica verrà fortemente rallentata se non interrotta e l’Italia rischierà di rimanere fanalino di coda nelle politiche green rispetto a Germania, Francia, Spagna e Regno Unito, condannando all’arretratezza lo sviluppo del mercato degli ECV nel nostro Paese. Già il mese di gennaio ne è una conferma con una quota di BEV e PHEV che crolla all’8,4%, perdendo quasi 5 punti rispetto a dicembre scorso”.
Dai dati della struttura del mercato di gennaio, a confronto con lo stesso periodo dello scorso anno, sotto il profilo degli utilizzatori emerge un calo vertiginoso dei privati che, nel confronto con gennaio 2021 interessato dagli incentivi governativi, perdono oltre il 20% chiudendo con una quota in contrazione di 1,2 punti, al 66,7% del totale (a circa 72.700 unità). Le autoimmatricolazioni perdono oltre il 27% dei volumi, fermandosi nel mese al 10,5% di quota di mercato. Anche il noleggio a lungo termine segna un deciso crollo del 16,7% (per una pesantissima frenata delle Captive a fronte di un leggero incremento delle società Top), riuscendo comunque a recuperare mezzo punto di quota e chiudendo al 15,6% del totale, con 17.000 unità. Il confronto con un gennaio 2021 dai volumi quasi inesistenti, consente al noleggio a breve termine di crescere a tripla cifra, raggiungendo comunque appena l’1,7% di share sul totale mercato. Un calo di “appena” il 6,7%, consente alle società di incrementare la propria rappresentatività al 5,6% nel mese, con 6.081 unità.
Sotto il profilo delle alimentazioni, un altro tracollo vertiginoso interessa benzina e diesel che archiviano nel mese una quota rispettivamente del 27,2% (-8,7 p.p.) e 19% (-8 p.p.). Continua la crescita imponente del Gpl che recupera 3 punti e arriva al 9,2% di quota, mentre il metano nel mese perde quasi la metà dei volumi, all’1,3% di quota. In forte espansione le ibride che si confermano market leader con il 34,9% delle preferenze, con le “full” hybrid al 10% e le “mild” al 24,9%. Come anticipato, seppur con volumi in crescita del 45/46% le elettriche pure BEV e le ibride Plug-in crollano in termini di rappresentatività rispetto a dicembre, fermandosi rispettivamente al 3,4% e al 5% di quota, complessivamente circa 5 punti in meno del mese scorso.
Forte calo a doppia cifra nel mese per tutti i segmenti (ad eccezione dell’alto di gamma), con una crescita di quota per le utilitarie, una sostenuta contrazione per le piccole (A) e le medie (C) e una stabilità per i segmenti D, E e alto di gamma.
Tra le carrozzerie nel mese crossover e fuoristrada arrivano a coprire quasi il 52% delle preferenze, a fronte di una contrazione delle berline al 42,4% e delle station wagon al 2,6%.
Le aree geografiche evidenziano un calo generalizzato a doppia cifra, con una stabilità di quota del Nord Ovest (al 30,6%), il recupero di oltre 1 punto del Nord Est (al 28,7% ma al 22,9% nell’analisi al netto del noleggio); la contrazione di rappresentatività del Centro Italia e dell’area meridionale, mentre salgono di qualche decimale le isole al 6%.
Le emissioni medie di CO2 delle nuove immatricolazioni scendono in gennaio a 118,2 g/Km, in calo dell’8,1% rispetto ai 128,6 g/Km dello stesso mese 2021.
L’analisi delle immatricolazioni per fascia di CO2 riflette il crollo di quota delle elettriche e plug-in. Le fasce 0-20 g/Km e 21-60 g/Km scendono, infatti, su una quota combinata dell’8,1%, sale invece al 68,6% la fascia 61-135 g/Km. Scende al 19,1% la quota delle vetture da 136 a 190 g/Km, mentre rimane abbastanza stabile all’1,8% quella penalizzata dal malus oltre i 190 g/Km.
Il mercato dell’usato nel mese di gennaio segna una crescita vertiginosa: +34,3% (su un gennaio 2021 molto fiacco), con 348.137 passaggi di proprietà al lordo delle minivolture.
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