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Il 1° settembre sono entrate in vigore le nuove norme europee di immatricolazione dei veicoli in funzione di emissioni testate anche con prove reali (nuove metodologie di omologazione WLTP e RDE), così molte reti di vendita hanno avuto la necessità di accelerare il passaggio di generazione dei prodotti e, pertanto, il mercato ha fatto registrare un sostanzioso incremento.
Dai dati diffusi oggi dal Ministero delle Infrastrutture e Trasporti, infatti, risulta in agosto un aumento del 9,5% per le immatricolazioni di auto nuove, che sono state 91.551, circa 8.000 unità in più dello stesso mese dello scorso anno, quando se ne immatricolarono 83.638.
Rimane stabile il cumulato dei primi otto mesi del 2018 grazie a 1.365.947 immatricolazioni contro 1.366.881 dei primi otto mesi dello scorso anno (-0,07%).
Nonostante il positivo risultato di agosto, il mercato mantiene un suo livello di incertezza. In particolare, guardando verso la prossima Legge di Stabilità, l’UNRAE esprime forte preoccupazione per il rischio di aumento dell’IVA contenuto nell’art. 2 della Legge di Bilancio 2018 che prevedrebbe l’innalzamento dell’aliquota ordinaria nel 2019 di ben 2,2 punti al 24,2% per raggiungere il 24,9% nell’anno successivo e il 25% nel 2021, portando l’Italia tra i pochi Paesi con l’aliquota più alta in Europa e sicuramente con quella più alta fra i 5 major markets.
“L’incremento dell’IVA – afferma Michele Crisci – potrebbe indurre una stagnazione dei consumi nel nostro Paese, con effetti sulla situazione macroeconomica generale”. “Nel solo settore automobilistico, un aumento dell’aliquota IVA di questa portata, costringerebbe i consumatori a spendere circa 400 euro in più nel 2019 per l’acquisto della propria vettura; spesa che raggiungerebbe i 530 euro nel 2021, disincentivando chiaramente gli acquisti e, quindi, decelerando ulteriormente il necessario processo di rinnovo di un parco circolante molto anziano”. “Sono sempre molto attuali, purtroppo, gli effetti negativi in termini di sicurezza stradale dei molti veicoli anziani circolanti sulle nostre strade, nonchè dell’impatto sul fronte ambientale”.
L’analisi delle vendite per canale del mese di agosto è contraddistinta da una forte spinta del noleggio: +31,3%, in crescita di oltre 3 punti di quota, fino al 19,3% del totale mercato. Ciò grazie al contributo di crescita del lungo termine che ha segnato un +35% (grazie soprattutto alla performance delle società captive), rispetto alla flessione del 17,5% del breve termine. Nel cumulato gennaio-agosto il noleggio nel complesso copre 1/4 del mercato totale. I privati crescono nel mese del 5,8% perdendo quasi due punti di quota (al 56,7% del totale), mentre negli 8 mesi si mantengono in territorio negativo (-3,5% in volume, al 54,3% di quota).
Leggero incremento per le vendite a società (+3,2%) che nel mese si fermano al 24% di quota (-1,4 p.p.), mentre risultano sostanzialmente stabili nel cumulato sia in volume che in quota.
In crescita tutte le motorizzazioni presenti sul mercato: il diesel cresce del 6,2% grazie al noleggio e società, mentre flette dell’8,5% nell’area privati. L’incremento del 7,7% delle immatricolazioni di auto a benzina è sostenuto dagli acquisti dei privati (+25%), mentre flette in modo sostenuto fra le vendite a società (-34,5%). Il noleggio sostiene le immatricolazioni di auto a Gpl e metano, che presentano comunque buoni andamenti anche fra i privati e, nel caso del Gpl, anche nelle immatricolazioni a società. Prosegue l’ascesa delle vendite di auto ibride, con forti crescite a tre cifre nel noleggio e società e con un incremento del 16,1% fra gli acquisti dei privati. L’ottimo contributo di tutti i canali consente l’incremento delle vendite di auto elettriche (+93,9% in agosto). Nel cumulato degli 8 mesi il diesel rappresenta il 53,7% del totale (-3 punti), la benzina recupera un punto, portandosi al 33,1%, stabile il gpl al 6,5%, le ibride guadagnano un altro punto e raggiugono il 4,1%, al 2,3% di quota il metano e allo 0,2% le elettriche.
Sul fronte dei segmenti agosto è contraddistinto dall’aumento delle vendite nel B (+12,8%), C (+20,9%) e alto di gamma (+60,3%), mentre le city car flettono del 13,9%, il segmento D dell’1,9% e il segmento E del 15,5%. Negli 8 mesi le medie del segmento C recuperano 2,5 punti, portandosi al 34,1% del totale, a poca distanza dal 36,8% di quota delle utilitarie.
Sempre a gonfie vele le vendite di crossover e fuoristrada che in agosto crescono rispettivamente del 40% e del 30,4%, con le prime che superano il 30% di quota di mercato. In calo tutte le altre carrozzerie, fatta eccezione per le multispazio (+11%) e le sportive (+6,3%).
L’esigenza di ricambio di prodotto si è manifestata soprattutto nell’area del centro sud, con forti crescite nel mese a doppia cifra per le immatricolazioni nell’area meridionale (+25,7%), centrale (+18%) e insulare (+14%). Nel cumulato il Nord Ovest è l’unica area in territorio negativo, con una perdita di quota che si ferma al 30,9% del totale, al di sotto di 3 punti percentuali rispetto al Nord Est.
Continua la riduzione della CO2 media ponderata delle nuove immatricolazioni che nel mese raggiunge i 111,3 g/km, in calo dell’1,5%. Negli 8 mesi il valore delle emissioni medie rimane stabile a 112,3 g/km.
L’analisi del mercato chiude con le vendite di auto usate che hanno registrato nel mese di agosto una flessione del 4,6% con 260.485 auto trasferite, comprensive delle minivolture (i trasferimenti temporanei a nome di un operatore in attesa della rivendita a cliente). Il cumulato dei primi 8 mesi archivia un calo del 2,9% a 2.952.574 passaggi di proprietà, rispetto a 3.041.611 del gennaio-agosto 2017.
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