L'Italia vuol fare la transizione della mobilità senza stanziare fondi a sostegno della domanda e dell'offerta. Urgente un piano strategico per evitare gravi danni ambientali, economici e sociali
Sono coese ed incredule le Associazioni che rappresentano in Italia l’intero mondo della mobilità sostenibile e le filiere industriali e commerciali automotive, di fronte alla totale assenza, nella Legge di Bilancio, di misure per affrontare la transizione ecologica ed energetica della mobilità.
Nonostante l’attiva partecipazione ai lavori del “Tavolo Automotive” abbia prodotto diverse proposte di intervento, sia di politica industriale per la riconversione della filiera automotive, che di pianificazione pluriennale di sostegno all’acquisto di veicoli a zero e bassissime emissioni per cittadini ed imprese, le Istituzioni, in occasione della programmazione economica del Paese, sembrano non intenzionate ad intervenire.
La mancata previsione di un intervento strutturale nella Legge di Bilancio si somma all’assenza di misure specifiche nel PNRR nella componente “transizione energetica e della mobilità sostenibile”. In questo modo l'Italia diventa l’unico Paese europeo, con un’importante vocazione manufatturiera automotive, che non sostiene ed instrada il consumatore verso l’acquisto di auto e veicoli commerciali a zero e bassissime emissioni, né interviene con specifiche misure di salvaguardia dei livelli occupazionali.
Gravissimi gli impatti previsti sul mercato ed i rischi di tenuta della filiera nazionale, in assenza di un piano strategico che abbia come obiettivo quello di:
- favorire il rinnovo del parco circolante, ancora tra i più vetusti e meno sicuri ed inquinanti d’Europa;
- sostenere la diffusione di veicoli ecologici, che altrimenti subirà una inevitabile battuta d’arresto, vanificando il trend positivo innescato negli ultimi anni grazie all’ecobonus.
Queste scelte, inoltre, rischiano di non far raggiungere all’Italia i target sulla penetrazione nel parco circolante dei veicoli a zero e bassissime emissioni prefissati dal Piano Nazionale Energia e Clima e di riduzione delle emissioni di CO2 al 2030 ed al 2050, prefissati a livello europeo e sottoscritti dal nostro Paese.
L’analisi d’impatto delle misure di incentivo dello scorso anno ha evidenziato i molteplici effetti positivi che misure a sostegno del mercato possono imprimere al sistema paese, sia in termini ambientali, che di sostegno all’intero settore industriale e commerciale, in un momento di grande difficoltà in cui le imprese stanno affrontando la crisi post pandemica e la transizione produttiva.
Chiediamo al Presidente Draghi, ai Ministri competenti Giorgetti e Cingolani, nonché al Ministro Franco, di porre rimedio tempestivamente alla totale assenza di politiche per l’automotive in un momento estremamente delicato per il settore, mantenendo fede agli impegni annunciati e dando attuazione alle misure da tempo condivise ed esplicitate in modo unito da tutti gli attori.
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